5×1000: cos’è, come fare, come donare ad A.N.F.

     

Cos’è il 5×1000
Il cinque per mille (5×1000) indica una quota dell’imposta IRPEF, che lo Stato italiano ripartisce, per dare sostegno, tra enti che svolgono attività socialmente rilevanti (ad esempio non profit, ricerca scientifica). Il versamento è a discrezione del cittadino-contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi.
Ogni contribuente che effettua questa scelta destina all’ente da lui prescelto il 5×1000 delle proprie imposte effettive: quindi la firma di un contribuente ad alto reddito comporta un trasferimento di fondi maggiore rispetto alla firma di un contribuente a basso reddito. In questo il meccanismo di ripartizione differisce dal sistema dell’otto per mille.
La scelta di devolvere il 5 per mille è assolutamente volontaria e non obbligatoria, e che per il contribuente non genera un maggior esborso, in quanto l’importo del 5 per mille viene scorporato dall’IRPEF a debito già dovuta.

Purtroppo l’Agenzia delle Entrate non comunica i nominativi di chi dona, ed è per questo che A.N.F. ringrazia a priori tutti coloro che firmeranno per sostenere l’Associazione

COME DESTINARE IL 5×1000 AD A.N.F.?
Al momento della dichiarazione dei redditi presentando i modelli redditi (ex Unico), certificazione unica e modello 730 destina il tuo 5 per mille ad A.N.F firmando nello spazio dedicato al sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative (il primo in alto a sinistra) e inserendo il nostro codice fiscale: 92039830341   Il codice fiscale non cambia mai è identificativo di A.N.F.

LA STORIA
venne introdotta, a titolo iniziale e sperimentale, dai commi 337-340 dalla legge 23 dicembre 2005 n. 266 (legge finanziaria l’anno 2006)
Il D.P.C.M. 19 marzo 2008 ha stabilito che i ministeri competenti all’erogazione della quota sono tenuti all’obbligo di rendiconto, l’art. 8 comma 1 infatti afferma che:
«[…] entro un anno dalla ricezione degli importi, sono tenuti a redigere un apposito rendiconto utilizzando il modulo reso disponibile sui siti istituzionali dei Ministeri competenti, nel quale sarà rappresentato in modo chiaro e trasparente l’effettivo impiego delle somme percepite per le finalità cui sono destinate. All’uopo, dovrà essere redatta anche una relazione che illustri gli interventi posti in essere, indicando per ciascuno di essi il costo, suddiviso nelle principali voci di spesa.»

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